e il casco fischia nel vento…

 

"E’ gia una felicità poter amare, anche quando ad amare si è soli…"                              

Théophile Gautier

 

 

La poesia è il salvagente

cui mi aggrappo

quando tutto sembra svanire.

Quando il mio cuore gronda

per lo strazio delle parole che feriscono,

dei silenzi che trascinano verso il precipizio.

Quando sono diventato così impenetrabile

che neanche l’aria

riesce a passare.

 

Kahlil Gibran          

 

 
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Era di stoffa troppo ruvida.

 

"(Torrence era morto! Impercettibilmente, le labbra di Maigret si contrassero, il pugno si serrò. E mentre le pupille gli si offuscavano, egli proferì nel silenzio della camera chiusa una terribile bestemmia.)

E Maigret, che non era capace di piangere, stava male, era inquieto, con un peso sulle spalle e l’amarezza nel cuore.

(la ferita si stava davvero infettando. In certi momenti tutta la spalla era percorsa da fitte acute, e Maigret aveva male al petto, come se anche lo stomaco fosse compromesso.

Era forse perchè aveva di nuovo la pipa fra i denti? O perchè tutto il suo essere reagiva dopo le ore di abbattimento, o meglio di incertezza, che aveva appena vissuto? Fatto sta che in quel momento era più solido che mai. Era, se così si può dire, un Maigret al quadrato. …

Appoggiò i gomiti allo schienale della sedia. Esasperato com’era, lo si sentiva, avrebbe potuto afferrare il Lettone per il collo con una delle sue larghe mani e sbattergli la testa contro il muro.)"

 

G. Simenon – Pietr il Lettone

 

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Io vulesse truva’ pace

 

Io vulesse truvà pace;
ma na pace senza morte.
Una, mmieze’a tanta porte,
s’arapesse pè campà!

S’arapesse na matina,
na matin’ ‘e primavera,
e arrivasse fin’ ‘a sera
senza dì: "nzerràte llà!"

Senza sentere cchiù ‘a ggente
ca te dice:"io faccio…,io dico",
senza sentere l’amico
ca te vene a cunziglià.

Senza senter’ ‘a famiglia
ca te dice: "Ma ch’ ‘e fatto?"
Senza scennere cchiù a patto
c’ ‘a cuscienza e ‘a dignità.

Senza leggere ‘o giurnale…
‘a nutizia impressionante,
ch’è nu guaio pè tutte quante
e nun tiene che ce fà.

Senza sentere ‘o duttore
ca te spiega a malatia…
‘a ricett’ in farmacia…
l’onorario ch’ ‘e ‘a pavà.

Senza sentere stu core
ca te parla ‘e Cuncettina,
Rita, Brigida, Nannina…
Chesta sì…Chell’ata no.

Pecchè, insomma, si vuò pace
e nun sentere cchiù niente,
‘e ‘a sperà ca sulamente
ven’ ‘a morte a te piglià?

Io vulesse truvà pace
ma na pace senza morte.
Una, mmiez’ ‘a tanta porte
s’arapesse pè campà!

S’arapesse na matina,
na matin’ ‘e primavera,
e arrivasse fin’ ‘a sera
senza dì: "nzerràte llà!"

Eduardo de Filippo

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Certe strane giornate

 

Ci sono alcune strane giornate in cui tutti i tasselli entrano, quasi da soli, ognuno al suo posto e tutto fila liscio, tanto da sentire odore di miracolo. O quanto meno l’opera di un intervento divino.

Altre giornate, invece, cominciano male dal risveglio anomalo e forse anche da prima e per quanto ci si sforzi non ne va bene una, la moto ti lascia in mezzo alla strada, al lavoro sembrano tutti impazziti, la macchina che dovrebbe tornare utile, va portata dal gommista che non può riparare la gomma, perchè non è bucata ma è tagliata sul lato, e si deve tornare l’indomani. Le buone notizie non vengono mai da sole. Nel frattempo il finestrino non si tira più su e dagli a lavorare di cacciavite e pinza col rischio di rimanere con lo sportello in mano. Il vetro viene tirato su con l’intervento di una mano umana, ma ci vorrà l’intervento di una mano specializzata, e naturalmente costosa per definizione, per riparare il guasto.

Risultato, la moto va a sighiozzi e non da affidamento, la macchina ci manca poco che perda i pezzi per strada, nel qual caso rimarrà lì, ad imperitura memoria di una strana giornata nera.

La cosa peggiore? Neanche una Guinness in frigo a tirar su il morale! (vedi i 10 motivi perchè una birra è meglio di una donna)

E’ tardo pomeriggio, forse se mi sbrigo ne recupero una al supermercato. Ma nel frattempo andrà tutto bene?

La giornata deve ancora finire, spero il sipario si chiuda dolcemente, senza crollare sul palco.

E avresti solo voglia di dormire a lungo…

 

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Tutto quello che un uomo

 

Se non fosse per te
Cosa avrebbe un senso
Sotto a questo cielo immenso
Niente più sarebbe vero
Se non fosse per te
Come immaginare
una canzone da cantare
A chi non vuol sentirsi solo
Se non fosse per te
Crollerebbe il mio cielo
Se non fosse per te
Sarei niente, lo sai
Perché senza te io non vivo
E mi manca il respiro
Se tu te ne vai
Quando sono con te
Chiudo gli occhi e già volo
D’improvviso la malinconia se ne va
Dai pensieri miei cade un velo
E ritrovo con te l’unica verità
Solamente tu sai
Anche senza parole
Dirmi quello che voglio sentire da te
Io non ti lascerò
Fino a quando vivrò
Tutto quello che un uomo può fare
Stavolta per te lo farò
Una pioggia di stelle
Ora brilla nell’aria
Ed il mondo mi appare
Per quello che è
Un oceano da attraversare
Per un cuore di donna
O la spada di un re
Perchè senza te io non vivo
E mi manca il respiro se tu te ne vai
Solamente tu sai
Anche senza parole
Dirmi quello che voglio sentire da te
C’è un tempo per l’amore
Che spiegarti non so
Tutto quello che un uomo può fare
Stavolta per te lo farò
Tu sarai la regina
Dei miei desideri
L’orizzonte costante
Di questa realtà
Tu che sei per me, come vedi
Tutto quello che un uomo
Sognare potrà
Tutto quello che un uomo
Sognare potrà

 

Sergio Cammeriere – Tutto quello che un uomo

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Donne – M. Morsello

 

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Camminare.

 

Sfogliando pagine in viaggio…

 

"La terra,
sotto i miei piedi,
non è altro che un immenso
giornale spiegato.

A volte passa una fotografia,
è una curiosità qualunque
e dai fiori nasce uniformemente
il profumo,
il buon profumo
dell’inchiostro di stampa".

Andrè Breton, Poisson soluble, 1924

 

 

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SPEGNE SIGARETTA DELLA FIDANZATA CON ESTINTORE

 
Non ha resistito al fumo dell’ennesima sigaretta della fidanzata e, colto da un raptus improvviso, è passato dalle parole ai fatti: ha imbracciato l’estintore e l’ha svuotato sulla ‘bionda’, ricoprendo di schiuma bianca l’intero appartamento, e la povera malcapitata.
 
E’ successo in Germania, in un appartamento di Bielefeld (a Ovest del Paese) che un uomo di 42 anni condivideva con la sua fidanzata fino alla sera di domenica scorsa. E’ stato allora, infatti, che la donna ha acceso l’ennesima sigaretta, mandando l’uomo – di cui non è stata resa nota l’identità – su tutte le furie. All’inizio, riporta l’agenzia stampa tedesca Dpa, l’uomo ha insultato pesantemente la donna e poi, non soddisfatto dell’aggressione verbale, ha preso un estintore e l’ha scaricato quasi completamente. Non riuscendo a calmarlo, la donna ha chiamato la polizia, ma l’uomo ha continuato ad insultarla anche di fronte agli agenti, che per motivi di sicurezza lo hanno arrestato. "Non volevamo che la situazione degenerasse", ha raccontato un portavoce della polizia, spiegando comunque che difficilmente l’uomo verrà accusato formalmente di alcun reato "perché era nel suo appartamento, ha usato il suo estintore" e la fidanzata è uscita indenne dall’attacco.
 
 
 
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Sospiro

 

Belli i tuoi gesti, il viso, il portamento come un bel paesaggio;

scherza il sorriso sul tuo volto come in un cielo chiaro

un fresco vento.

 

Charles Baudelaire

 

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Ricordi

 

I sorrisi nelle stazioni di arrivo
sono luminosi come intensi sono
gli abbracci nelle stazioni di partenza.

Quanto lungo è il viaggio
e quanto è breve la permanenza.

Una eternità in ogni minuto.

 

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